Viaggiare per ritrovarsi
- Giramondo
- 22 gen 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Diciamocelo chiaramente, il viaggio non lo si può definire, è un fenomeno in costante mutamento, in continua evoluzione. Basta riscoprire sé stessi per riscoprire un nuovo modo di viaggiare e d’altronde viaggiare significa anche un po’ questo: ritrovare sé stessi. Lo vediamo dalla storia, lo confermiamo dal nostro presente, il viaggio si evolve con il mondo, cambia i propri connotati e acquisisce aspetti che forse, chi ha vissuto prima di noi, non si sarebbe mai aspettato potesse assumere e che, forse, relativamente a un futuro non necessariamente troppo lontano, neanche noi potremmo mai immaginare. A pensarci bene il viaggio, in modo in cui viaggiamo rappresentano un po’ lo specchio di ciò che siamo, delle personalità di ognuno di noi, di conseguenza sempre diverso, sempre nuovo. Basti pensare a coloro che, da soli e zaino in spalla, si lasciano per un po’ la propria realtà alle spalle e si lanciano in un’avventura – perché in fondo tale è – verso svariate parti del mondo, per ritrovare sé stessi, ciò che sta dentro di sé, ma che a volte, nella confusione e nella frenesia della vita, sembra sfuggire di mano, perdersi. Oppure coloro che viaggiano insieme e insieme si riscoprono, imparano a conoscersi, a conoscersi davvero. Il viaggio è un’esperienza che lascia qualcosa dentro, indipendentemente dalla durata e da ciò che lo caratterizza, un dono da non sottovalutare, bensì da valorizzare e da diffondere. Forse è questa la ragione per la quale tante sono le definizioni, nessuna né vera né falsa, né giusta né sbagliata; il viaggio non lo si può semplicemente definire, lo si può solo vivere.
«Sempre viaggiate, sempre scoprite, il mondo e con esso voi stessi.» – cit.
- Founders
Comentários